Superficie (ha): 129.000

Stato di protezione UE: pSCI IT6030022 Bosco di Palo Laziale

In Italia, LIFE PRIMED concentra l'area di maggiore interesse naturalistico all'interno del "Bosco di Palo Laziale". Questo sito Natura 2000 si trova a circa 40 chilometri dalla città di Roma lungo il litorale della Regione Lazio, nel territorio del comune di Ladispoli. Si tratta di un'area pianeggiante di circa 50 ettari, con un'altitudine compresa tra i 3 e i 10 metri sul livello del mare e a circa 50 metri dal mare.

L'area, costituita per lo più da un bosco golenale di querce (habitat 91M0), stagni temporanei (habitat 3170*), alta macchia mediterranea dominata da Phillyrea angustifolia, P. latifolia. e Pistacia lentiscus. e da un prato che si estende per circa 18 ettari tra il bosco e la spiaggia, è ora in grave declino. Queste comunità compongono habitat di importanza cruciale per la sopravvivenza di gran parte delle specie animali di interesse comunitario che vivono nel sito. Il Piano di Gestione del sito Natura 2000 descrive un generale deterioramento dello stato di conservazione sia degli habitat che delle specie a seguito di una significativa regressione della superficie degli stagni e di un forte declino del querceto, dove risiedono anche gli stagni, dovuto all'effetto sinergico di diversi fattori di stress, come quelli legati al cambiamento climatico.

Il Progetto offre l'opportunità di applicare una serie di azioni di gestione e di ripristino per arrestare il declino di questi peculiari ecosistemi costieri mediterranei. Il "Bosco di Palo" è un'area pilota in cui il progetto metterà alla prova l'efficacia di misure concrete di conservazione, comprese le opere forestali e idrauliche, per proporre un approccio integrato che promuova il recupero e la conservazione a lungo termine di ecosistemi simili in altri contesti geografici.

Descrizione scientifica dell'area del progetto:

Secondo le caratteristiche bioclimatiche della zona, il sito si trova all'interno della regione mediterranea. Durante l'estate, le alte temperature e le basse precipitazioni provocano un periodo di siccità e un bilancio idrico negativo nel suolo a causa dell'elevata evapotraspirazione.

La litologia mostra un'alternanza di sedimenti alluvionali e deltaici con diversa permeabilità. Sabbie e biocalcareniti del Pliocene medio (formazione di Macco), depositi alluvionali e strati di sabbia del Pleistocene, sabbia costiera e ciottoli poligenici rielaborati con elementi vulcanici dell'Olocene sono tutti più permeabili, mentre i depositi quaternari costituiti da argilla e limo di laghi e paludi, torba e sabbia cementata possono essere considerati di bassa permeabilità.

I tipi di habitat di interesse comunitario presenti nell'area (Allegato I della Direttiva Habitat 92/43/CEE) sono i seguenti:

- Boschi Pannonico-Balcanici a cerro e rovere (habitat 91MO) con prevalenza di cerro (Q. cerris), frassino (F. ornus) e roverella (Q. pubescens);
- "Stagni temporanei mediterranei" (habitat 3170*) formatisi su lembi argillosi per l'accumulo di acque meteoriche;
- Piccola porzione di ‘Matorral arborescente con Laurus nobilis' (habitat 5230*).

Questi habitat sono essenziali per la sopravvivenza della maggior parte delle specie animali di interesse comunitario che vivono nel sito (allegati II e IV della direttiva Habitat 92/43/CEE) come Carabus alysidotus, Triturus vulgaris, Hyla italica, Elaphe longissima, Callimorpha quadripunctaria*, Elaphe quatuorlineata, Emys orbicularis, Testudo hermanni, nonché per un gran numero di specie di uccelli, sia stanziali che migratorie, tra cui Porzana porzana, Luscinia svecica, Nycticorax nycticorax, Emberiza hortulana, Egretta garzetta, Alcedo atthis, Ixobrychus minutus, Emberiza hortulana, Caprimulgus europaeus, Lanius collurio elencati nell'allegato I della direttiva Uccelli 2009/147/CE. Altre specie di fauna selvatica interessanti sono: Zamenis longissimus (ex Elaphe longissima), Hystrix cristata, Muscardinus avellanarius (allegato IV della direttiva Habitat 92/43/CEE), Hyla intermedia (ex Hyla italica) e Lissotriton vulgaris (ex Triturus vulgaris) specie protette dalla Convenzione di Berna. Specie vegetali importanti sono Centaurea pullata, Romulea columnae e Triglochin laxiflorum.

 

 

 

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